Dal 1969 il Centro di Documentazione di Pistoia raccoglie e archivia materiali cartacei ― libri, riviste, manifesti, volantini, monografie, fanzine, … ― provenienti da tutto il mondo e riguardanti in massima parte i movimenti, le controculture, le contestazioni operaie e studentesche, il femminismo, i diritti delle minoranze e dei soggetti fragili, l’ambiente e ogni altra questione possa contribuire a costruire un inventario di alternative possibili, passate e presenti.

La biblioteca del CDP è stata interamente donata al Comune di Pistoia ed è parte integrante del catalogo della Biblioteca San Giorgio, sia per il prestito che per la consultazione.

Il Centro si mantiene, innanzitutto, grazie all‘impegno quotidiano di una rete locale e nazionale di socie e soci che lo animano a titolo volontario.

Il patrimonio del CDP comprende, tra l’altro, 5600 riviste, di cui circa 400 correnti; 1850 manifesti catalogati; circa 34000 libri catalogati; circa 35000 opuscoli e volantini. L’indicizzazione e la catalogazione di materiali nuovi e d’archivio sono tuttora in corso.

Dal 2007 l’archivio e gli uffici del Centro sono ospitati nei locali della biblioteca San Giorgio. La biblioteca del Centro effettua circa 2000 prestiti l’anno tramite i servizi all’utenza della San Giorgio.

Il Centro realizza regolarmente iniziative editoriali tra cui:

  • il Notiziario, in cui vengono segnalate le novità editoriali più interessanti, che confluiscono poi nel patrimonio della biblioteca;
  • la rivista Memorie x Domani, contenitore semestrale di contributi saggistici e narrativi che ipotizzano prospettive future alla luce di riflessioni sul passato;
  • la collana de I quaderni dell’Italia antimoderata, un progetto di riscoperta di figure di spicco del secondo dopoguerra, scrittori e pensatori irregolari, espulsi o quasi dallo spazio pubblico intellettuale italiano.

A queste produzioni cadenzate si affiancano altre iniziative editoriali fuori collana.

Il Centro organizza poi regolarmente incontri pubblici, presentazioni di libri, mostre, gruppi di studio.


Il Centro nasce negli anni Sessanta per creare un punto di riferimento per il dibattito e l’analisi di quel periodo storico e della corrispondente realtà sociale e politica.

Fin dall’inizio lavora all’analisi dei movimenti e delle nuove realtà che si stanno sviluppando in quegli anni: dal movimento studentesco a quello operaio, dalle lotte del popolo vietnamita e in generale del Terzo Mondo all’esperienza della Cina, da quella dei cattolici che veniva maturando dopo il Concilio Vaticano II ai primi momenti di contestazione delle istituzioni totali (ospedale psichiatrico, carcere, ecc.).

In quei primi anni, il lavoro si svolge su piú piani: dalla raccolta dei materiali, avviando la costituzione di quella che sarà l’emeroteca biblioteca del Centro, alla diffusione di libri, giornali, bollettini prodotti da altri, alla organizzazione di incontri e dibattiti.

Base dell’esperienza del Centro è la continua verifica con la realtà concreta. La sua caratteristica originale, che rimarrà tale nel tempo, è quella di essere uno strumento di servizio nel campo della informazione e della controinformazione, rifiutando di creare preclusioni e steccati ideologici e pratici, nella convinzione dell’utilità dei confronti e delle contaminazioni tra ambiti e culture diverse.